Saper leggere un'etichetta è molto importante, ma può risultare altrettanto complesso.
A darci una mano, il Dott. Paride Travaglini - Biologo nutrizionista che in questo articolo, ci chiarisce quali sono gli elementi da attenzionare quando leggiamo un'etichetta su un prodotto.
L’etichetta è a tutti gli effetti la carta d’identità di un alimento, perché lo identifica, fornendo al consumatore gli strumenti per una scelta consapevole.
Pertanto essa, deve essere trasparente affinché chi compra possa conoscere ciò che acquista in termini di caratteristiche, qualità e composizione, ed abbia la possibilità di poter confrontare prodotti similari.
In particolare secondo il D.Lgs109/1992, le informazioni riportate in etichetta devono essere: chiare, cioè facilmente comprensibili senza generare dubbi, leggibili, indelebili e facili da leggere.
L’Art. 1 Reg 1169/2011, definisce etichetta “qualunque marchio commerciale o di fabbrica, segno, immagine o altra rappresentazione grafica scritto, stampato, stampigliato, marchiato, impresso in rilievo o a impronta sull’imballaggio o sul contenitore di un alimento o che accompagna tale imballaggio o contenitore.”
Nei prodotti preconfezionati, in etichetta devono essere riportati obbligatoriamente:
- Denominazione vendita;
- Elenco degli ingredienti cioè l’elenco di tutte le sostanze impiegate nella produzione, in ordine decrescente di peso, riferite al momento della preparazione del prodotto - partendo, quindi, dalla ricetta e non dall’alimento finito;
- Allergeni;
- Quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti (QUID);
- La quantità netta o la quantità nominale;
- Durabilità del prodotto;
- Il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella UE;
- La sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento;
- Il titolo alcolometrico volumico effettivo;
- Il lotto di appartenenza del prodotto;
- Condizioni di conservazione ed uso;
- Paese d’origine e luogo di provenienza;
- Titolo alcolometrico volumico effettivo, per le bevande con contenuto alcolico superiore a 1,2% vol;
- Dichiarazione nutrizionale con l’obbligo di indicare:
- valore energetico
- grassi
- acidi grassi saturi
- carboidrati
- zuccheri
- proteine
- sale
riferita a 100g/100 ml dell’alimento, oppure alla singola porzione. Il valore energetico è espresso come percentuale delle assunzioni di riferimento per un adulto medio ossia circa 2000 kcal al giorno;
- Marchio di identificazione/bollo sanitario;
Ci possono essere poi le indicazioni facoltative (claims) che non sostituiscono quelle obbligatorie e che possono essere di tipo nutrizionale e salutistico.
Il Regolamento (CE) 1924/2006 ha armonizzato i “claims”, con lo scopo di tutelare il consumatore garantendogli l’accuratezza e la veridicità delle informazioni.
Le aziende, troppo spesso, utilizzano i claims nutrizionali e salutistici in maniera funzionale alle proprie esigenze commerciali, esaltando determinate qualità fisiologiche dei prodotti, banalizzando talune patologie, oppure reclamizzando proprietà di particolari sostanze senza alcuna evidenza scientifica.
Particolarmente attenzione va posta sugli integratori alimentari.
Essi sono definiti dalla Direttiva 2002/46/CE, attuata con il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 169, come “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”
L’etichetta deve riportare la denominazione di “integratore alimentare” o suoi sinonimi ed obbligatoriamente il nome delle varie sostanze che compongono l’integratore, la dose giornaliera raccomandata, le avvertenze riguardanti un uso non eccessivo, le indicazioni riferite al prodotto non come un sostitutivo della dieta, tenere fuori dalla portata dei bambini, gli effetti fisiologici e nutritivi attribuiti all’integratore, oltre alle indicazioni relative alla produzione, il lotto di appartenenza, la data di scadenza, la modalità di conservazione del prodotto, il formato, il quantitativo unitario ed il contenuto netto del prodotto finito, espresso in unità di volume.
Non devono essere riportate indicazioni sulla salute attribuenti al prodotto alcuna proprietà di prevenire, curare o guarire una determinata patologia.
Anche per gli integratori, come per gli alimenti, è importante saper leggere bene l’etichetta, soffermandosi in particolare sul luogo di produzione e sugli ingredienti utilizzati che fanno la differenza.
E’ bene diffidare da liste lunghe e dai nomi incomprensibili e soprattutto fare attenzione a ciò che si acquista on line. Spesso infatti gli integratori venduti su siti esteri sono vietati, privi di indicazioni e notifica al Ministero della Salute ed inseriti nel Registro degli integratori alimentari.
Dott. Paride Travaglini- Biologo nutrizionista
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